Da dove provengono e l'origine delle piante grasse
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Da dove provengono e l'origine delle piante grasse
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Estensione delle piante grasse
- Perchè è importante conoscere da dove proviene una pianta?
- Dove troviamo le piante grasse in natura
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
- Approfondimenti consigliati
ESTENSIONE DELLE PIANTE GRASSE
In natura, l'estensione geografica delle piante grasse o piante succulente, è notevole (foto sotto). Infatti si sono diffuse un po' in tutto il mondo, in ambienti difficili e inospitali dove altre piante non potrebbero sopravvivere anche se la loro maggiore concentrazione si ha nella zona compresa tra 30° di latitudine nord e 30° di latitudine sud.

Non si ritrovano in Asia (esclusa l'Arabia) e in Oceania dove sono pressocchè assenti e nel nord America. Non vivono nei veri e propri deserti quali il Sahara o simili dove accade che possono passare anche anni prima che la pioggia possa comparire.
PERCHÉ É IMPORTANTE CONOSCERE DA DOVE PROVIENE UNA PIANTA?
Conoscere da dove proviene una pianta non è un fatto culturale, giusto per fare informazione, ma è una notizia molto importante in quanto consente di predisporre le condizioni di vita più vicine al loro ambiente naturale cioè le condizioni più idonee nelle quali la pianta potrà vivere al meglio. Pertanto, prima di acquistare una pianta succulenta (ma questo discorso è valido per tutte le piante), occorre informarsi sul suo luogo d'origine in modo da valutare se l'ambiente nel quale verrà collocata, sarà idoneo alla sua sopravvivenza.
DOVE TROVIAMO LE PIANTE GRASSE IN NATURA
- deserti nebbiosi
- sud Africa, alle Canarie, in Arabia meridionale, nel Madagascar
- continente americano (le Cactaceae)
- foreste pluviali (una piccola parte)
- Brasile, Uruguay, Argentina e Bolivia orientale
- zone andine (alcune cactacee)
1. deserti nebbiosi
Iniziamo a trovare le piante grasse nei deserti nebbiosi in prossimità delle coste del Perù, del Cile, del Sudafrica occidentale e della Bassa California. In queste zone non piove per anni, la sabbia supera i 70°C e l’aria i 40°C. Sono zone però ricoperte da nebbie molto fitte causate dalle correnti marine fredde. Non si ha pertanto una vera pioggia ma le goccioline fittissime della nebbia, inumidiscono le piante e il terreno in quantità sufficiente a garantire la vita delle piante. Le piante grasse crescono quindi approfittando di un paio d’ore d’ombra e della rugiada, infatti al mattino presto e alla sera giungono dal mare le fitte nebbie. Si è calcolato che 100 giorni di nebbia equivalgono ad almeno 50 mm di pioggia.
Le ritroviamo:- nel deserto del Namib in Africa, (foto sotto) dove abbiamo le Lithops (piante pietra) e la Welwitschia mirabilis il fossile vivente della Namibia detta l'ornitorinco del regno vegetale come Darwin l'ha definita;

- nel deserto di Atacama in Cile (foto sotto). L'immagine mostra un banco di nebbia (chiamato las cananchacas) nella valle del deserto di Atacama al largo della costa nord del Cile. Qua ritroviamo la Copiapoa humilis (humildita in lingua spagnola), che cresce non più di 2 cm di altezza in aree protette dalla luce solare diretta, dove arriva l'umidità della nebbie.

2. Sud Africa, Canarie, Arabia meridionale e nel Madagascar
Anche in sud Africa, alle Canarie, in Arabia meridionale, nel Madagascar si ritrovano moltissime piante succulente quali (foto sotto) le straordinarie Hoya, le Kalanchoe, le Aloe, le Hawortia, le Stapelia. Ritroviamo anche le euphorbia grasse (Euphorbia caput -medusae) che ricordano nella loro forma le cactacee.


3. continente americano
Le Cactaceae al contrario delle altre famiglie si trovano esclusivamente nel continente americano (foto sotto), dal Canada alla Patagonia. Sono localizzate soprattutto nelle zone subdesertiche del Messico e degli Stati Uniti quali Arizona (Phoenix); Texas (Houston, Austin); California (Sacramento, San Diego, Santa Barbara); Colorado (Denver); Utah (Salt lake City); Nevada (Carson City). Precisiamo che parliamo di zone subdesertiche e non desertiche, caratterizzate da forti escursioni termiche tra giorno e notte, prolungati periodi di siccità e intensi momenti di pioggia.

Qua vivono tutte le Cactaceae e non si ritrovano in nessun'altra parte del mondo. Quello che influisce maggiormente su queste piante non è tanto la quantità d'acqua che cade in un anno ma la lunghezza del periodo di siccità che può essere molto lungo. In certe zone del Messico cade in un anno più del doppio di quella che cade a Bologna ma in pochissimi mesi mentre il periodo secco dura molto a lungo.
In queste zone si formano spesso delle vere proprie foreste:
- le foreste di saguaro (foto sotto) in Arizona dove si ritrova la Carnegiea gigantea o saguaro o cactus a candelabro (foto sotto) del deserto della Sonora in Arizona, dove vivono più di 150 anni, superano i 15 m di altezza e le 8 tonnellate di peso;

- le foreste di Cephalocereus (foto sotto) nel Messico meridionale chiamato cardón blanco;

- le agave nelle zone subdesertiche del Messico settentrionale (foto sotto), originarie anche delle Indie e le Mammillaria (foto sotto);


- sempre in Messico la fanno da padrona le opuntie (foto sotto), con piante di dimensioni tra le più varie: dalle piccole Opuntia microdasys var. albispina comunemente chiamata ala angelo per la sua glochidia di minuscole spine bianche che le conferiscono un aspetto peloso, alle Opuntia leucotricha che possono raggiungere i 5 m di altezza. Da non dimenticare la più famosa Opuntia ficus-indica che è la specie più conosciuta e oramai naturalizzata anche nelle zone mediterranee.

Vorrei precisare che il Messico è uno dei centri mondiali della biodiversità per le Opuntia. Eppure, nonostante la loro importanza economica ed ecologica, l'Opuntia è una specie ancora poco studiata e protetta in Messico. Oltre 200 specie di Opuntia sono presenti in Messico (di cui oltre il 70% è endemico) e molte sono scarsamente distribuite. Altre sono particolarmente sfruttate dall'uomo quindi l'elaborazione di piani per la loro conservazione è difficile.
4. foreste pluviali
Una piccola parte proviene dalle foreste pluviali delle zone tropicali e subtropicali dell'America centrale e meridionale (foto sotto) con clima tipicamente caldo e molto umido.

Queste sono specie per lo più EPIFITE che crescono sui fusti di altre piante quindi con un comportamento quasi rampicante o ricadente in posizione dove la luce del sole arriva filtrata dalle chiome degli alberi sovrastanti utilizzandole solo come sostegno, senza quindi comportarsi come parassite. Ritroviamo gli Ephiphyllum, le Schlumbergera, le Rhipsalis (quest'ultima originaria dell'America tropicale oggi però naturalizzata anche in Africa, in Madagascar e a Ceylon (foto sotto). Sono tra le specie più fiorifere che si conoscano ( foto sotto).


5. Brasile, Uruguay, Argentina e Bolivia orientale
In Brasile, Uruguay, Argentina e Bolivia orientale si ritrovano invece i grandi Cereus colonnari (Cereus jamacaru, Cereus peruvianus) e le piccole cactacee Parodia e le Gymnocalycium e numerose altre (foto sotto).

6. zone andine
Alcune Cactaceae sono originarie delle zone andine (nelle zone che vanno dall'istmo di Panama, a nord, fino a Capo Horn, a sud attraversando quindi: il Venezuela, la Colombia, l'Ecuador, il Perù, la Bolivia, il Cile, l'Argentina,) quali le Oreocereus che crescono fino a 3000 m di altitudine e le Maihuenia (foto sotto).
Oggi, dai loro siti originari, si sono però diffuse e naturalizzate un po' ovunque nel mondo e i floricolturi le identificano in base al loro luogo di origine.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.
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