Come le piante grasse assorbono più acqua possibile per resistere alla siccità
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Strategie messe in atto per assorbire più acqua
- Altre astuzie che le piante grasse mettono in atto per sopravvivere in ambienti aridi
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
STRATEGIE MESSE IN ATTO PER ASSORBIRE PIÙ ACQUA
Le piante grasse per poter sopravvivere negli ambienti aridi nei quali crescono, cercano di assorbire più acqua possibile. Per fa ciò adottano le seguenti strategie:
1. Un apparato radicale molto efficiente
Le radici delle piante grasse o succulente possono essere di diverso tipo:
- radici fascicolate: come nel caso del Ferocactus latispinus (Cactaceae) e della Faucaria tubercolosa (Aizoaceae);
- radici fittonanti: un esempio è la Thelocephala glabrescens (Cactaceae);
- radici tuberose: le ritroviamo nella Hawortia truncata (Asphodelaceae).
Nelle Cactaceae (ma in tutte le piante grasse in generale) l'apparato radicale può essere:
- SUPERFICIALE: molto allargato in superficie (RADICE FASCICOLATA). Lo scopo di un apparato radicale così superficiale e così grande è assorbire la poca pioggia che cade ma anche l'acqua della rugiada e della nebbia. Se poi la pioggia è abbondante, l'acqua che scende in profondità risale poi in superficie per evaporazione, portando anche sali disciolti, importanti per la pianta. Quindi l'acqua viene intercettata due volte: la prima volta quando cade e la seconda quando risale per capillarità;
- FITTONANTE: vale a dire una grossa radice principale che scende verticalmente nel terreno e in genere molto corta in proporzione alla pianta. Appena al di sotto della superficie infatti partono le radici orizzontali che via via si allontanano dalla pianta formando una rete fitta e superficiale che si sviluppa da 1 al massimo a 5 cm di profondità. Una volta passata la stagione delle piogge, come arriva la stagione secca, la pianta fa seccare le piccole radici più sottile perché altrimenti sarebbero una inutile bocca da sfamare. Rimangono solo quelle più grosse che si ricoprono di uno strato di sughero per evitare la perdita di acqua e diventano incapaci di assorbire alcunchè e diventano dei veri e propri magazzini d'acqua. Con l'arrivo delle nuove piogge, si riformeranno le radichette assorbenti.
2. Sviluppo di peli o setole
Setole o peli crescono sopratttutto sui rilievi delle foglie o nei fusti dove si può condensare l'umidità dell'aria (rugiada o nebbia) che la pianta trattiene e assorbe.
3. Trattenere molto tenacemente l'acqua
L'acqua viene trattenuta nei loro tessuti grazie alla particolare struttura del plasma, ricco di sostanze mucillaginose legate a particolari elementi proteici che trattengono l'acqua con estrema tenacia. Sono dei veri e propri legami chimici molto più potenti di un semplice fenomeno di osmosi.
Con tutti questi accorgimenti che la pianta mette in atto per sopravvivere a condizioni estreme, è stato dimostrato che un grosso cactus dopo 6 anni di siccità, aveva perso solo il 35% delle sue riserve idriche.
ALTRE ASTUZIE CHE LE PIANTE GRASSE METTONO IN ATTO PER SOPRAVVIVERE IN AMBIENTI ARIDI
- immagazzinamento dell'acqua;
- riduzione della traspirazione;
- trattenimento di quanta più acqua possibile.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.