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Parametri geologici e fisici del tratto di costa compreso tra Torre del Greco e Castellamare di Stabia

Parametri geologici e fisici del tratto di costa compreso tra Torre del Greco e Castellamare di Stabia
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Il litorale compreso tra Torre del Greco e Castellamare di Stabia presenta una geologia mista, in quanto si trova sia a contatto con la Penisola Sorrentina, di origine calcarea, che della Piana di Napoli, formata prettamente da depositi vulcanici e alluvionali.

I sedimenti di colmamento della piana che affaccia sulla zona in esame sono rappresentati da sabbie litoranee, limi, torbe del fiume Sarno ed in quantità predominante dai prodotti vulcanici del complesso Somma - Vesuvio.

Il litorale, molto antropizzato, è formato da spiaggia con granulometria ghiaiosa-sabbiosa.

Da studi attuati recentemente si è potuto evidenziare un’erosione sistematica della costa , dovuta principalmente all’antropizzazione e alla disfunzione che si viene a formare, tra materiale apportato dai fiumi e quello asportato dalle correnti.

Troviamo, nel tratto di costa che ci interessa, infatti, delle opere di protezione del litorale, come pennelli e frangiflutti, impiantati in passato, che alla luce di nuovi studi, sono risultati peggiorativi della situazione.

Il dislivello del fondale è qui molto basso, la degradazione in profondità avviene lentamente e per toccare la batimetrica dei venti metri ci si deve spingere fino a circa 1500 metri dalla riva.

In questa zona il rischio sismico viene individuato come medio, e sicuramente maggiore che sulla Costiera Amalfitana, questo a causa, oltre che dalla geologia della zona, dalla presenza del Vesuvio.

Il tratto di mare antistante la zone tra Castellamare e Torre del Greco si trova protetto dalla Penisola Sorrentina, per quello che riguarda la corrente principale che proviene da Nord.

Si formano così correnti locali a carattere stagionale, con velocità relativamente inferiori a quelle che interessano il Golfo di Napoli.

Le correnti di gradiente saranno qui meno intense rispetto a quelle che può subire il fondale della Costiera Amalfitana, non essendoci la pendenza brusca ad aiutare la risalita della corrente

Il carattere ondoso in questa zona è prevalentemente rivolto verso ovest, con altezze variabili da 0.2m a 1.5m.

Per quanto riguarda i venti in Estate dominano il Grecale al mattino, leggere brezze o calma al meriggio, in Inverno ed Autunno prevalgono quelli del II e III quadrante, spesso burrascosi e accompagnati da mareggiate.

Il vento di traversia è lo Scirocco, a ridosso la Tramontana.

Uno studio da un punto di vista biochimico ha rilevato che la zona in esame, presenta una trofia elevata delle acque.

E’ infatti una delle due zone segnalate per quello che riguarda l’impianto di strutture di Acquacultura.

Rispetto al resto del Golfo Di Napoli, che presenta mesotrofia e meso-eutrofia, le zone sopra citate presentato situazioni Eutrofiche; a largo nel Golfo di Napoli siamo, invece, in presenza di Oligotrofia.

Il litorale di nostro interesse, a differenza di altre zone del Golfo di Napoli, non presenta, fin’ ora, piani di ripristino e tutela ambientale.

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