Il significato dell'issopo nel linguaggio dei fiori
Non sappiamo con certezza se l'issopo (Hyssopus officinalis) che noi conosciamo sia quello che viene tramandato nella storia. Certo è che una pianta chiamata issopo viene citata più volte nelle Sacre scritture in momenti molto importanti. Dapprima la troviamo citata nell'Esodo, nell'Antico Testamento, quando il Signore lo prescrive per la prima Pasqua: «Andate e procuratevi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. Prenderete un fascio di issopo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete gli architravi e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora passerà oltre per la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire».
Lo stesso Davide, lo cita dicendo: «Purificatemi con issopo e sarò mondato: lavami e sarò più bianco della neve».
Cita ancora il Nuovo Testamento come l'issopo era la verga nella quale venne fissata la spugna poi intinta nell'aceto dato a Gesù Cristo sulla croce.
L'issopo quindi è stato da sempre associato alla purificazione, al sacrificio rendendo quest'erba sacra.
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Fonti bibliografiche
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